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Alla scoperta del romanico nella Valle del Tevere

Un tour per conoscere le chiese romaniche più belle della Valle del Tevere, gioielli dalle architetture semplici ma incisive, immerse in scenari da favola tra la natura verdeggiante di questa parte di Sabina, edificate su resti di edifici di epoca romana oppure nascoste nei vicoli di piccoli paesi dall’incredibile fascino medievale. Da Montebuono a Torri in Sabina, viaggeremo al confine con l’Umbria assaporando la storia, la natura e i sapori di queste terre che costeggiano il corso del Tevere.
 
Da Montebuono a Torri in Sabina passando per Tarano
 
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immagine della tappa a Montebuono – Chiesa di Santa Maria Assunta e Chiesa di San Pietro ai Muricento

Immagine di Montebuono – Chiesa di Santa Maria Assunta e Chiesa di San Pietro ai Muricento

Il nostro itinerario alla scoperta del romanico nell’Alta Valle del Tevere inizia da Montebuono, splendido borgo medievale ricco di storia e di luoghi dal fascino immutato.
Lo raggiungiamo da Roma attraverso l’A1 uscendo allo svincolo per Ponzano Romano e proseguendo per 18 km sulla SS 657 Sabina. Iniziamo dal borgo di Fianello, un’area del centro storico in cui possiamo ammirare, nei pressi del castello, la Chiesa di Santa Maria Assunta; di origine altomedievale ha una cripta romanica ricavata dal riutilizzo di materiali risalenti all’epoca romana. La chiesa, infatti, fu edificata nel 1200 sulle rovine di una villa romana. Particolarmente interessante nella cripta, è una colonna con delle iscrizioni a caratteri onciali (un tipo di grafia sviluppatosi tra il III e il IV secolo) alla cui base è scolpito un bassorilievo con una colomba che mangia dell’uva. Poco lontano dal centro storico di Montebuono, in cima a un piccolo colle affacciato sulla Sabina Tiberina – sovrastato dai Monti Sabini - scorgiamo un maestoso edificio dalla chiara architettura romanica. E’ la Chiesa di San Pietro ai Muricento, il cui nome deriva dal fatto che anch’essa sorge sui resti delle mura di una villa rustica romana. E’ affascinante ammirare, come al suo interno, grazie a recenti lavori di restauro, si sviluppino una serie di ambienti che appartenevano alla villa, chiamata "Terme di Agrippa" da una porzione di epigrafe riportata alla luce nel corso degli scavi.
 

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immagine della tappa c Tarano – Chiesa di Santa Maria Assunta

Immagine di Tarano – Chiesa di Santa Maria Assunta Ci spostiamo da Montebuono per raggiungere in pochi minuti il borgo di Tarano, immerso nelle vallate di ulivi da cui si ricava lo splendido olio della Sabina DOP. Magnifica la chiesa-simbolo di questo paese – Santa Maria Assunta - che domina, con il suo imponente edificio dalle austere linee tardoromaniche, la parte più alta del centro storico. La facciata asimmetrica svela la storia di questo luogo di culto, edificato nel XII secolo ma più volte rimaneggiato. Magnifico il suo campanile a pianta quadrata, simile a quello di tutte le altre chiese romaniche della zona, oggi inglobato nella struttura ampliata.  Anche l’interno è un susseguirsi di epoche che presenta splendidi affreschi databili dal XIII al XVI secolo.  Prima di proseguire per la nostra ultima tappa, ci fermiamo per gustare gli intensi sapori della cucina tradizionale, arricchita dall’olio extravergine locale. Non dobbiamo dimenticare, infatti, che stiamo viaggiando lungo la “Strada dell’Olio e dei Prodotti Tipici della Sabina”. Tanti i ristoranti e gli agriturismi in zona in cui poter degustare prelibatezze come una zuppa ai funghi porcini o il maiale con le castagne.

immagine della tappa d Torri in Sabina – Cattedrale di Santa Maria della Lode a Vescovio

Immagine di Torri in Sabina – Cattedrale di Santa Maria della Lode a Vescovio Dulcis in fundo una delle cattedrali romaniche più belle e suggestive del Lazio: Santa Maria di Vescovio, immersa nella campagna del comune di Torri in Sabina.  Ci appare lungo la strada per il paese in tutta la sua romanica bellezza, affiancata dalla splendida torre campanaria finestrata, identica, ad un primo sguardo, a quelle delle chiese di Montebuono e di Tarano. Anche questa chiesa sorge su un insediamento romano di cui è possibile oggi visitare l’area archeologica e l’annesso museo. La differenza è che a Vescovio non c’era solo una villa, ma una città intera definita “Forum Novum”, edificata, appunto, ex novo nel momento in cui tramontò lo splendore della città di Cures, nei pressi di Fara in Sabina, nella parte più bassa della Sabina Tiberina. Istituita addirittura nel IX secolo, fu ampliata e rimaneggiata fino ad assumere l’attuale aspetto romanico. Pregevoli i dipinti e gli affreschi che conserva nell’unica navata presente al suo interno. Da non perdere, prima di tornare in città,  una passeggiata “medievale” alle magnifiche rocche gemelle di Rocchette e Rocchettine, luoghi dall’incredibile fascino, in cui si respira un’atmosfera da viaggio nel tempo.
 

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